FAQ - Domande e Risposte

FAQ - Domande frequenti CPETRADER..

Le Domande Frequenti (FAQ)

Cerca qui le risposte più semplici alle domande comuni sulla attività e proposta CPETrader.

Se non trovi una risposta soddisfacente alle tue domande  mandaci una mail o chiamaci. Ti risponderemo nel più breve tempo possibile. 

CPE è un "Collegio" professionale : quale è la differenza con un Ordine professionale?

 
La differenza tra "Ordine" professionale e "Collegio" professionale è stabilita dal Regio Decreto Legge n. 103 che riunisce infatti in "Ordine" le professioni per cui l'esercizio necessita di un percorso universitario, ed in "Collegio" le professioni per cui l'esercizio necessita un percorso medio superiore. Per poter rientrare nelle previsioni di legge quindi questa associazione di categoria ha preso il nome di "Collegio" come richiede la legge. 
 

Chi può iscriversi alla associazione CPE Trader?

Possono iscriversi al "Collegio Professionale" coloro che sono in possesso dei seguenti requisiti:

Quali soci ordinari:

  • i cittadini che dimostrino di aver svolto per almeno 3 anni l’attività propria del Trader e che superino il test o il colloquio di ammissione;
  • i cittadini in possesso di Laurea e che abbiano svolto l’attività propria del Trader da almeno un anno, che superino il test o il colloquio di ammissione;
  • i cittadini in possesso del Diploma di scuola superiore, e di almeno due anni verificabili di attività proprie del Trader, che superino il test o il colloquio di ammissione; 

Quali soci aderenti (aspiranti soci ordinari):

  • i cittadini in possesso di licenza delle scuole medie inferiori in possesso di documentazione verificabile dalla quale si evince la conoscenza e l’esperienza nell’attività propria del Trader da almeno tre anni e che superino il test o il colloquio di ammissione (al superamento del quale saranno iscrivibili quali Esperti e soci ordinari);
  • coloro che, in possesso della Licenza di scuola media inferiore, superino il Test o il colloquio di ammissione e si impegnano alla frequenza del “percorso formativo” per acquisire le necessarie competenze ed esperienze per diventare Esperti e soci Ordinari. 

Quali sono i livelli tecnici degli iscritti a CPE Trader? 

L’associazione si disciplina con le seguenti categorie di livello tecnico raggiunto dai soci:

Cat. A: Aspiranti Trader Professionisti; cioè chiunque intenda fare trading in modo professionale

Cat. B: Investitori; chiunque voglia gestire i propri capitali con criteri professionali;

Cat. C: Tecnici del Controllo Qualità e Conformità dei software di negoziazione online;

Cat. 1: Trader e Analisti Finanziari Professionali; 

Cat. 2: Docenti esperti di Educazione Trading e Analisi Finanziaria;

Cat. 3: Periti/Estimatori di Trading online. Cioè chi è abilitato alle perizie per i tribunali 

Cat. 4: Soci Illustri, soci onorari. 

CPE Trader che tipo di associazione è?

Il Collegio CPE Trader è una "associazione no profit" della categoria dei trader, che ha come "mission" la formazione dei trader al fine di conseguire la certificazione professionale e la tutela professionale della categoria.

CPE Trader reappresenta gli interessi dei trader?

Si, CPE Trader è registrata nel Registro dei rappresentanti di interessi diffusi da tutelare presso la Camera dei deputati; quindi può accedere alla Camera e prendere contatto con i deputati per sollecitare la difesa degli interessi dei trader. CPEtrader può accedere anche al Parlamento Europeo. 

Camera deputati registro portatori di interessi

Come si può definire un Professionista?

Un riferimento arriva dal Dlgs 22 dicembre 1986 n 917, Art. 53 che così recita: “Per esercizio di arti e professioni si intende l’esercizio per professione abituale”; pertanto si richiederà l’apertura di Partita Iva per svolgere l’attività di Trader Finanziario come richiesto dall’art.53. Il lavoratore sarà identificato non come dipendente, ma Professionista autonomo con codice Ateco 74.90.99 riservato a: altre attività professionali NCA. Come si vede si tratterà di un lavoratore professionista sulla base di normativa diversa dalla Mifid II. CPE ha richiesto un codice Ateco solo per i trader.
 

La Certificazione da chi è rilasciata?

La Certificazione è rilasciata da CPEtrader, accreditato ai sensi della Legge, 28/06/2012 n° 92, G.U. 03/07/2012 e del regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008. In Italia gli enti certificatori, che possono rilasciare le certificazioni, sono dichiarati tali da Accredia, unico ente di accreditamento nazionale. 

 

Quale è il valore della Certificazione?

 
L'ente certificatore terzo è accreditato secondo il regolamento n.765/2008 del parlamento europeo. Pertanto, la Certificazione rilasciata in base allo schema per la certificazione dei professionisti che operano nel trading finanziario ed ha valore a livello ovunque, perché riferita a norme riconosciute da tutti gli Stati europei ed internazionali.
Le norme riguardanti la certiicazione sono norme condivise e validate dagli Enti Unici di Accreditamento (Autorità) degli Stati in ambito europeo ed extraeuropeo.
Ad una persona esperta di finanza che fa il trader come attività di un libero professionista, la Certificazione consente di acquisire maggiore competitività e reputazione con possibilità di incarico universitario o scolastico. Agli studenti la Certificazione aggiunta al "curriculum vitae" aumenta le proprie competenze, la possibilità di qualificazione professionale, e poi di lavoro post laurea.    
 

Il Trader certificato può aprire un conto professionale presso un broker?

 Il Broker può riconoscere quale documento valido la Certificazione rilasciata dall’Organismo di Certificazione e quindi non avere una responsabilità “diretta”. La Certificazione ai sensi della Legge 28/06/2012 n° 92, G.U. 03/07/2012 e del regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008; queste norme sollevano il Broker da eventuali responsabilità dirette circa l’apertura di conti con protezioni ridotte a trader professionisti. Salva in ogni caso la possibilità per il broker di porre ogni tipo di limite ritenga opportuno per l'apertura di un conto trading.   

Per aprire un conto Pro presso un broker la Direttiva 2014/65/UE propone di sottoporre i clienti ad un test. E' obbligatorio?

No. La Direttiva si rivolge agli “Investitori”, cioè clienti che acquistano asset, e non ai trader che gestiscono la liquidità. I broker devono accertare se il cliente investitore ha la esperienza e competenza per poter aprire un conto Pro con tutele ridotte. Per fare questo accertamento la direttiva propone un test del tutto facoltativo e quindi non obbligatorio. 

Chi può chiedere a banca o broker un conto trading come professionista? 

Oltre ai clienti della sezione 1, Imprese di investimento, imprese di assicurazioni, enti creditizi ecc…, possono chiedere l’apertura del conto professionale, clienti che possono essere trattati come Professionali se ne fanno richiesta, come ad esempio i singoli investitori privati.
Infatti la Direttiva MIFID II recita:
“I clienti diversi da quelli inclusi alla sezione I, compresi gli organismi del settore pubblico le autorità pubbliche locali, i comuni e i singoli investitori privati, possono anch’essi essere autorizzati a rinunciare ad alcune delle protezioni previste dalle norme di comportamento delle imprese".

Le imprese di investimento sono pertanto autorizzate a trattare tali clienti come clienti professionali purché siano rispettati i criteri e le procedure pertinenti menzionati. Tuttavia esse non presumono che tali clienti possiedano conoscenze ed esperienze di mercato comparabili a quelle delle categorie elencate alla sezione I.
Qualunque riduzione della protezione prevista dalle norme standard di comportamento delle imprese è considerata valida solo se dopo aver effettuato una valutazione adeguata della competenza, dell’esperienza e delle conoscenze del cliente che l’impresa di investimento possa ragionevolmente ritenere, tenuto conto della natura delle operazioni o dei servizi previsti, che il cliente è in grado di adottare decisioni in materia di investimenti e di comprendere i rischi che assume. La Direttiva MIFID appare quindi riguardare solo la figura dell’investitore, come recita la Direttiva stessa.  La Certificazione del trader invece attesta legalmente la propria preparazione e risolve tutti questi problemi fatta salva la possibilità del broker di porre limiti. 

Il Trader deve aprire la partita Iva?

Il trader non è un dipendente, ma un lavoratore autonomo. Ha quindi l'obbligo di aprire una Partita Iva quando la sua attività non è occasionale. Come trader professionista "Certificato" la sua principale fonte di reddito è il trading. In questo caso l'apertura è obbligatoria, indipendentemente dal volume di fatturato annuo. Quale è il codice ATECO? Il codice è il 74.90.99, che si riferisce ad "Altre attività professionali nca". Nca significa "attività non classificate altrimenti".

Quale tassazione ha un trader professionista certificato?

Un Trader Finanziario professionista con Partita iva  può svolgere l'attività di consulenza mediante contratto di prestazione d’opera professionale, e fino a 85.000 €/anno per 5 anni paga solo il 5% di tasse (come una startup), oltre chiaramente l'Inps per la pensione. Dopo 5 anni pagherà il 15%. Questi sono i redditi di impresa del trader. Se invece alla fine dell'anno sul conto trading che ha movimentato si ritrova un guadagno del 40%, su questo 40% deve pagare il 26% perchè non sono redditi d'impresa, ma redditi da capitale. Se ha avuto delle perdite le dichiara nell'apposito riquadro. 

Come professionista può esercitare in uno studio associato?

Si, il trader Certificato può esercitare la Professione sotto forma di studio associato. In sintesi alcuni iscritti CPE Trader possono unirsi in studio associato, aprire un conto presso un Broker e delegare uno solo dei professionisti (colleghi), magari quello più esperto a svolgere le operazioni di Trading per conto dello Studio Professionale; si tratta di un account aziendale, dove ogni Professionista paga le tasse in base a quello che realmente guadagna.

Senza Certificazione non si può lavorare in uno studio associato?

Gli investitori (cioè investitori che fanno trading online, ma che non vogliono o non possono fare corsi per diventare Professionisti), con l'iscrizione e la sola quota sociale annuale hanno accesso alla partecipazione in studio associato, purché almeno uno dei soci sia iscritto quale "Professionale".

CPE Dispone di assistenza legale?

In caso di problemi con il broker o di altra natura l'associazione può mettere in contatto con legali specializzati per favorire un concordato o un risarcimento.   

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